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18 Jun

David Gray - Foundling

Pubblicato da ilmusicofilo  - Tags:  #Pop rock

Si intuisce sin dall'iniziale "Only the Wine" che David Gray oltre all' ottima proposta cantautorale si qualifica come un buon musicista dalla eclettica versatilità, non è una novita visti i precedenti discografici ma questo "Foundling" si presenta con tutte le carte in regola per essere un album brillante e dai toni accattivanti, i positivi riscontri di critica ci sono, quelli del pubblico anche e non solo dei fan.

Le 19 canzoni della collezione sono il risultato di un processo strabiliante di crescita artistica che ha portato David Gray da un esordio a tratti zoppicante ad una proposta artistica affascinante che non cade mai in un folk-pop morboso di cui purtroppo anche navigati artisti sembrano essere vittime e nel contempo artefici, anzi al contrario Gray ha una vocalità carismatica unica che cementa l'unione di folk, pop ed elettronica dando origine ad un matrimonio prolifico di atmosfere poetiche ispirate all'osservazione di quella parte minuta del quotidiano che solo un animo sensibile è in grado di cogliere.
Non è poco dinanzi ad esiziali sonorità e testi di cui si farebbe volentieri a meno.

"Foundling" rappresenta quel trovatello che in un certo qual modo è una propaggine della nostra personalità sempre alla ricerca di cose perdute e dopo l'iniziale "Only the Wine" in cui emerge il desiderio esistenziale di trovare la strada persa e nello stesso tempo l'abbandono alla delusione arriva la bella "Foundling", un testo poetico ma non mellifluo e che contiene anche delle frecciate a ogni falso Babbo Natale ( every phoney Santa Claus) pronto a ghermire ogni trovatello che ha bisogno di vero amore e affetto.
Già la parte testuale ci fa capire che il momento esplorativo si dispiega lungo un percorso intimistico in cui la parte strumentale è una cornice essenziale che impreziosisce il corpus poetico tra gradevoli sound in cui si mescolano note che provengono dal pianoforte e dal violoncello senza rinunciare alla strumentazione organica al pop rock che vede i protagonisti di sempre: batteria, chitarra acustica e tastiere.

Questo mix strumentale è capace di trasfigurare stili e riferimenti con estrema leggerezza , ne escono fuori degli arrangiamenti originali in una continua mutazione d'esecuzione che si rende evidente in ogni traccia, non si tratta quindi solo di singoli episodi ma di una scelta deliberata che percorre ogni traccia la cui musica pop orchestrale raggiunge anche dei momenti di apice come nella bellissima "Forgetting" forse un pò carente sul piano del contenuto visto la profusione del ritornello ma compensata certamente sul piano musicale che rende il brano orecchiabile e facilmente memorizzabile.

Un album che nonostante l'asprezza di alcuni momenti narrati, almeno sul piano musicale possiamo definire sereno e a tratti malinconico, mai sfacciatamente allegro, ma piuttosto il prodotto artistico di un cantautore che esce fuori dalle solite proposte musicali, di questo troviamo conferma nella numero 6 della lista "In God's Name" "In nome di Dio" e nella splendida "Holding On".

Foundling è un album saturo di nostalgia e di poesia, a mio parere non c'è comunque una canzone che risalti sulle altre ( fatto positivo che denota una qualità complessiva molto buona), le canzoni sono tutte piacevoli da ascoltare e catturano l'orecchio.............consigliato!

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