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29 Jul

Killing Joke - Absolute Dissent

Pubblicato da ilmusicofilo  - Tags:  #Heavy Metal

I Killing Joke vengono da lontano e nell'infinita storia delle reunion abbiamo assistito nel 2010 al loro ritorno, l'ennesimo che da sempre caratterizza le band del variegato panorama musicale rock, derivati e sottospecie.
Un ritorno fecondo considerando che i quattro componenti del gruppo originario sono ancora tutti lì per rincominciare laddove avevano lasciato, il suono denso e roccioso degli anni migliori ritorna ma -a mio parere- l'evoluzione artistica si nota come si apprezzano le loro indubbie qualità musicali.
Dare una definizione del loro genere è secondo me molto difficile, c'è chi parla di industrial metal, di rock apocalittico o di post punk, quali che siano le definizioni resta il fatto che i Killing Joe suonano bene e presentano una varietà musicale che è un ulteriore conferma della loro grandezza, del loro carisma e della loro inventiva


"Absolute Dissent" è in certo senso un album celebrativo della trentennale carriera dei Killing Joe, rilasciato nel 2010 si compone di 12 brani, in tutti la voce di Jaz Coleman non può che suscitare meraviglia nell'ascoltatore per l'intatto vigore dimostrato a cinquantanni suonati.
* La lista si apre con "Absolute Dissent", sotto le corde vocali di Coleman vi è un giusto bilanciamento con le componenti strumentali, apprezzabile l'innesto sonoro dell'ottimo Kevin Walker, un chitarrista capace che permette di fare la differenza. Il brano lo trovo frizzante e trascinante, lontano comunque da certi cliché che purtroppo dilagano in questo genere.
* A seguire "The Great Cull", un brano travolgente ed energico, trovo l'intero brano convincente e con un songwriting solido che conferma ancora una volta la cura dedicata agli arrangiamenti.
* Il terzo brano è "Fresh Fever from the Skies", letteralmente "La nuova febbre dei cieli", siamo nell'epica e nella fantasia? Non ha importanza, la storia di oggetti non identificati vera o falsa che sia è sempre un buon cavallo di battaglia che Coleman interpreta con il consueto vigore.
* La quarta canzone intitolata "In Excelsis" è un inno alla libertà di espressione, Coleman e compagni rivendicano il diritto di esprimere il proprio malcontento e difendono la libertà di parola, libertà che rappresenta la propria protezione. Bello il ritornello che rende ancora più efficace questo inno alla libertà.
* Con "European Super State" i Nostri cambiano registro, il brano ha una bella melodia accattivante che sa sedurre l'ascoltatore e che può piacere anche a chi non è solito frequentare il genere.

Tra gli altri brani degni di essere menzionati segnalo "Here Comes the Singularity", brano autocelebrativo dove i Killing Joe rivendicano con orgoglio la propria singolarità.
Sarebbe però un torto scegliere una canzone rispetto alle altre, ma dovendo proprio scegliere, la mia preferita è "The Raven King" per la carica di umanità presente nel testo, musica a parte infatti merita rispetto il ricordo che la band tributa a Paul Raven Vincent già bassista della band e prematuramente scomparso nel 2007.



Album consigliato per il suo mix di energia e bontà tecnica musicale.

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