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19 Jun

Firewind - Days Of Defiance

Pubblicato da ilmusicofilo  - Tags:  #Heavy Metal

Difronte a un conformismo musicale che spesso scimmiotta quello che altri hanno fatto, chi è protagonistico senza essere protagonista è apprezzabile perchè fa il suo mestiere onestamente, del resto troppe band appaiono farsesche senza essere delle figure di spicco, i Firewind sono una band greca che va in giro da dodici anni, fa della buona musica e comunque l'impegno c'è, tutto ciò che è nuovo è
bello ed è bella la creatività che sboccia, non possiano di certo considerarli come i candidati ai prossimi Grammy Awards, ma come in uno spettacolo sul ghiaccio , colpisce il contorno e la scelta dell'abito con cui presentarsi è molto ben riuscita, anche se ritengo ci sia molta sostanza in questi bravissimi musicisti greci.

Sull'onda del fascino dei protagonisti del metal moderno, i Firewind se ne distaccano dando una loro fisionomia ben delineata a dei brani di cui sentiremo parlare com quello intitolato "Broken" scevro da qualsiasi ritmo vorticoso, comunque non trovo banale il fatto che si sia scelt una melodia più soft ma per niente melliflua, indovinati gli arragiamenti e il motivo alla fine sembra quasi orecchiabile.
Mi ha letteralmente conquistato invece un brano come "SGK" , completamente
strumentale e davvero travolgente con la sua spessa muraglia di chitarra e tastiere,
non c'è una nota fuori posto, nessuna sbavatura..solo strumentale, il risultato finale
è convincente! In "Ark of lies" invece chitarra e batteria prendono la scena e pur tenendosi lontani qualsiasi cattiveria stilistica non difettano di energia, pregevole la parte corale che prende l'ascoltatore ma non lo lascia mai annichilito.

In "Embrace the Sun" troviamo combinati tre elementi: eccellente perfomance canora, velocità senza eccessi e una potenza calibrata di tutte le componenti strumentali.
La batteria è una presenza costante e le voci pulite invogliano all'ascolto, bello e ispirato
anche questo brano dalla convincente impalcatura sonora. Da segnalare un altro episodio musicale che segue il solco tracciato dai precedenti quale è "Chariot", è una canzone di forte impatto emotivo e dall'indiscutibile attrattiva, nessuna caustica aggressività, mentre è insolito l'inizio di "Cold As Ice", quasi da canzone napoletana (quella classica e bella),
il tutto dura però pochissimo poi riprendono il loro ritmo dove i punti di forza sono la linearità e gli arrangiamenti. Si arriva alla fine comunque senza nessuna fatica, al
di là delle valutazioni personali, meritano l'ascolto, qualsiasi genere prediligiate qualche traccia sicuramente vi piacerà.

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