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19 Jun

Queensryche - Q2k

Pubblicato da ilmusicofilo  - Tags:  #Hard Rock

Con il loro settimo album "Q2k" i Queensryche fanno un deciso passo in avanti stilistico, purtroppo questo lavoro non ha avuto l'attenzione che avrebbe meritato forse per ragioni di cambio di line up ma non penso che il vero motivo sia questo bensì sia dovuto al fatto che i fans non erano ancora preparati ad un tipo di musica che trascendeva il significato di metal per diventare un suono ancora più complesso; del resto per chi ha seguito i precenti lavori della banda statunitense venuta fuori da quella prolifica area seminale che è Seattle, questo album sembra quello di un'altra band che abbandonata la caoticità, è alla ricerca di un sound più essenziale con delle costruzioni decisamente più lente.
Tuttavia "Q2k" pubblicato nel 1999, anche se non è uno dei migliori della band statunitense, è un buon album che si dispiega in 11 brani dove è evidente la nuova incarnazione ovvero la formazione con il bravo chitarrista Kelly Gray.
L'open "Falling Down" è un pezzo musicale che ha avuto un curioso destino, un brano che è stato snobbato quando è uscito l'album e che ora è spesso riproposto nelle versioni live, sono riconoscibili diverse matrici, pregevoli le armonizzazioni con il cantato corale, ottimi gli assoli di scuola anni '70, è sicuramente un brano da live sound.
Credo che questo tentativo di fusione dell'hard rock con un gradevole post metal sia perfettamente riuscito come è riuscito il tentativo di sfruttare appieno le proprie potenzialità melodiche.
Interessante anche un episodio come "Whe the rain comes" , un brano lento che tuttavia non manca di grinta e personalità, travolgente la perfomance di "Liquid Sky" canzone meravigliosamente caratterizzata dalla voce di Geoff Tate che non vien mai posta in secondo piano anche quando il volume degli strumenti si fa più alto, senza dubbio per chi è appassionato di un certo suono questo nuovo modo di approcciarsi risulta un pò insolito ma è apprezzabile il ritrovato senso di ricerca che caratterizza questo come il resto dei brani.
Comunque personalmente preferisco questo sound in versione più orecchiabile e dal ritornello facile ...."Liquid Sky" ne è la conferma!

Un'altra gemma inanellata nella track list è sicuramente "Breakdown" dove stanno in primo piano la chitarra e l'immancabile cadenzato della batteria, è il caso di dire che ascoltando questo pezzo qualsiasi dubbio sul pedigree della band vien fugato, ritroviamo la verve e la dinamicità di rock vibrante contrassegnato da un'ottima qualità musicale. "Burning Man" spazza via gli ultimi dubbi, ancora una sintesi del loro hard rock sound ben costruito, è sicuramente un pezzo da estrapolare e inserire in un eventuale The Best's Queensryche, l'ultimo degli undici, "The Right Side of My Mind", l'impianto vocale è preminente ma anche quello musicale contribuisce a creare un'armosfera molto intensa e a tratti malinconica, rotta dai vibrati chitarristici, insomma un brano che decolla e impreziosisce l'architettura dell'opera.

Un buon album sicuramente, non allineato agli standard musicali del momento e come diceva il Principe....."a prescindere"..........

Da recuperare e non gettare nel baule delle cose che non servono più!!!

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