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18 Jun

Verve - Northern Soul

Pubblicato da ilmusicofilo  - Tags:  #British pop

Si è fatto un gran parlare negli anni passati dei Verve che hanno conosciuto il loro momento di gloria e di appeal nel 1997 con "Hurban Hymns", quell'anno di grazia poi non si è ripetuto e la band è stata falcidiata da abbandoni e cambio di line up eppure i The Verve sono stati una delle realtà più innovative e carismatiche degli ultimi vent'anni, bisogna riconoscerlo!
Salute artistica attuale a parte "Northern Soul" è stato il tentativo (in parte riuscito) di anticipare l'incanto di "Hurban Hyms" e pur con le dovute differenze con quello che sarà prodotto due anni dopo, bisogna accostarvisi senza pregiudizio e fare lo sforzo di considerarlo un evento a sè pensando che ad un certo punto della propria esistenza ogni formazione musicale si trova davanti ad un bivio: fermarsi nella palude manieristica di ripercorrere quanto già fatto o sperimentare nuove strade restando fedeli comunque a se stessi e in effetti dopo il debut del 1993 intitolato "A Storm in Heaven" questa buona volontà la si avverte in tutta l'architettura dei 12 brani dove i Nostri si destreggiano con garbo fra una moltitudine di influenze che vanno dal british pop al rock psichedelico d'annata.

L'apripista "A New Decade" incomincia a muovere un ingranaggio che si mostrerà ben oliato anche nei successivi brani, i tratti distintivi sono quelli di un pezzo musicale che si muove in un sali e scendi di ritmi lenti e veloci con delle belle progressioni melodiche ben interpretate dal'anima del gruppo, quel Richard Ashcroft che poi in seguito sarà il dominus delle fortune e sfortune della band.
Ci sono brani destinati al successo anche al di fuori del contesto in cui sono stati inseriti, questo è il caso di "This is Music" dove emerge l'ottimo timbro vocale di Aschcroft che riesce a distinguersi anche quando canta in toni più sommessi, dall'altro lato sul piano strumentale non si può fare a meno di constatare l'energia del resto della band, il cui affiatamento traspare in ogni nota.
Ovviamente c'è un nesso che lega tutte le tracce ma nello stesso tempo una gradevole varietà di menù che proviene dagli stili e dai periodi più vari, basta ascoltare la numero tre della lista intitolata "On Your Own" per ritrovare un pò di stile beat generation, ho trovato questa canzone ben rifinita sia a livello di arrangiamento che di melodia vocale, stessa impostazione con la seguente "So It Goes" che con il suo ritmo rallentato riesce ad ipnotizzare l'ascoltatore sviluppandosi in un contesto interpretativo che in quegli anni appare piuttosto singolare rispetto all'eccitazione musciale di tanti gruppi coevi ai The Verve.
Tra i brani migliori una citazione obbligatoria credo la si debba alla quasi mediana "A Nothern Soul" che da il titolo all'album, una canzone sempre improntata su uno sviluppo lento e strascicato ma che si lascia apprezzare per il sound accattivante e psichedelico figlio di un underground molto U.K. verso il quale molte band ( non solo i The Verve) strizzano l'occhio.
E così giungiamo a "Brainstom Interlude" dalle sonorità insolite e in cui si può percepire fantasia e personalità, le sonorità particolari di questo brano provocano umori e sensazioni e l'apparente caos musicale è convogliato verso un finale che da sfogo ad un estro creativo che non si può non apprezzare.
Stesso ritmo in "Drive You Home" che dietro l'apparente apatia del cantato dipinge un'atmosfera rarefatta e surreale, ammaliante e ipnotizzante, il cantato appare quasi un lamento sussurrato che si lega perfettamente con la parte strumentale in un gioco di rimandi che si ascolta estasiati.

E quanto dicevo prima sulla varietà musicale è confermato da "History" che cattura riproponendo una ritimica melodiosa che non appare mai noiosa fino ad arrivare alla piacevole "Life's an Ocean" che è l'ultima di un repertorio sostanzialmente senza inversioni di tendenza prima di arrivare alle finali "Stormy Clouds" e "Reprise" che cristallizzano le linee di basso ipnotiche.

Tirando le somme: nel complesso un buon album ..per chi ama le atmosfere ovattate..da ascoltare in trance.

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