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20 Jun

Chick Corea - Crystal Silence

Pubblicato da ilmusicofilo  - Tags:  #Jazz

UN ALBUM RAFFINATO ED ELEGANTE

C'è molta passione italiana nella musica di Chick Corea, mi si permetta l'idiosincrasia, quando si parla di jazz vado diritto ai classici della musica americana, quella di altre origini non mi va proprio giù, anche se riconosco che c'è del buono in moltissimo jazz non americano.
Proprio per questo quando ascolto Chick Corea, mi ricordo sempre che un italo-americano nel jazz è uno tra i migliori di sempre.
Chick Corea è una bravissimo pianista, a fare la differenza c'è lui e sempre lui, forse ritrovo tanto virtuosismo in un altro grande del jazz come Vijay Iyer, le sue improvvsazioni sono solo apparenti, dietro c'è un grandissimo talento che si trasforma in un eclettismo che lo porta a spaziare nei generi più vari.

Cristal Silence è un disco che richiede un certo impegno per poter essere goduto appieno, credo comunque che con un minimo di predisposizione musicale, l'ascoltatore possa essere ripagato conoscendo orizzonti inesplorati, la nota positiva di questo album è rappresentato dal fatto che insieme a Chick Corea suona anche un altro grandissimo come Gary Burton, questo fatto garantisce un lavoro ad uso e consumo di chi cerca un jazz elegante che fa la differenza.

Solo 9 brani in questo album rilasciato nel 1979, di particolare pregio "Senor Mouse" e "Crystal Silence" il pezzo che da il titolo all'album, le note che escono fuori dal piano sembrano delle gocciole che si raccolgono in un bicchiere di cristallo rappresentato dal vibrafono, una musica rilassante con una linea melodica che potrebbe tranquillamente essere utilizzata nella musicoterapia.......e sul fondo si sente il tintinnio che potrebbe essere di un triangolo, un esempio di semplificazione magica che ci regala dei suoni puliti e rilassanti.
Il vibrafono è uno sturmento da cui fuoriesce una musica elegante le cui note rimangono sospese regalando all'ascoltatore delle sensazioni uniche.

Se questa è improvvisazione non lo so, ma sicuramente non è precarietà, "Deser Air" è un brano in cui piano e xilofono si danno la staffetta, un altro esempio di grande raffinatezza musicale, così come nei seguenti pezzi che sono tutti strumentali, la voce tace, suoni per occhi spalancati....l'anima ne trae beneficio....garantito.

Sono convinto che se ci fosse un altro pezzo dopo il lussureggiante "What Game Shall Well Play Today", l'ascoltatore apprezzerebbe, non rimane che ripartire dall'inizio.

Consigliato senza riserve......... un album che rappresenta la perfetta quadratura del cerchio!!!!!!

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